Gli gnocchi, inevitabilmente, mi riportano all’età dell’infanzia, quando la nonna paterna, alla domenica, ci invitava a pranzo a S.Anastasia, il paesone di provincia che dava i natali a tutta la famiglia di mio padre. Nove volte su dieci il menù prevedeva come primo gli gnocchi al ragù. Gnocchi, non c’è nemmeno la necessità di precisarlo, rigorosamente homemade, qualora all’epoca vi fosse già la possibilità di acquistarli confezionati (ne dubito). Sveglia presto al mattino, farina, patate e tanto sudore (che non a caso fa rima con quella parolina magica lì). Già allora ero un goloso divoratore e mostravo una certa predisposizione per il ruolo, per quanto per una questione anagrafica non potessi esserlo che in erba, di critico culinario. E non potevo non notare la differenza tra il ragù di parte paterna e quello di parte materna. Decisamente più fresco e cotto molto meno tempo quello della nonna Elena da S.Anastasia, molto più denso, aggressivo e dalla cottura interminabile quello della nonna Nunziatina da Piazza Garibaldi. In quello paterno c’era prevalentemente carne di maiale (tracchie e salsicce), in quello materno la spuntava la carne di manzo. Una usava le bottiglie di pomodoro preparate in estate per tutto l’anno, l’altra usava passare le pelate ed aggiungere un po’ di concentrato di pomodoro. Due scuole di pensiero diverse, una sicuramente più casareccia, l’altra più rispettosa della tradizione. La goduria era massima in entrambe le situazioni ed io crescevo grasso e felice. Questo duello a colpi di macchie di sugo, però, credo non abbia mai conosciuto il clou di uno scontro diretto. Cerco di scavare nella memoria, ma non riesco a pescare un solo incontro tra le mie nonne, pur non risultandomi ci fosse dell’acredine tra di loro. Semplicemente l’una e l’altra rimanevano rintanate nelle rispettive cucine, gelose delle loro procedure e dei loro segreti. Ognuna regina del suo regno.
Ingredienti per due persone:
Per gli gnocchi:
300 gr di patate schiacciate
150 gr di semola rimacinata di grano duro
Per il condimento:
8 pomodori ciliegino rossi
8 pomodori ciliegino gialli
70 gr di provolone del monaco
Bottarga di tonno q.b.
Sale q.b.
Uno spicchio d’aglio
Olio e.v.o. q.b.
Un ciuffetto di basilico
Lessate le patate, quando saranno pronte, togliete la buccia e passatele nell’apposito utensile per schiacciarle. Ripetete l’operazione due volte per conferire maggiore sofficità. Incorporate poco a poco la semola, dapprima in una scodella.
Poi trasferite l’impasto su di un ripiano per lavorarlo meglio, spargendo della semola di volta in volta, fino a formare una palla sufficientemente soda. La quantità di semola negli ingredienti è meramente indicativa e varierà a seconda del grado di umidità della patata e della capacità di assorbirla del grano duro.
Con una spatola staccatene dei pezzetti ed allungateli in dei filoncini come in foto. Quindi staccate degli gnocchi della lunghezza di circa un centimetro e mezzo.
Ripassate gli gnocchi sotto il palmo della mano sull’apposito utensile per rigarli.
Riponete gli gnocchi in una guantiera spolverata di semola per evitare che si attacchino.
Tagliate i pomodorini a metà e salateli dalla parte della polpa.
Nella padella in cui salterete gli gnocchi, soffriggete uno spicchio d’aglio, quindi fate andare i pomodori giusto il tempo necessario per ammorbidirli. A fine cottura aggiungete un’abbondante grattugiata di bottarga.
Nel frattempo che i pomodorini completino la loro cottura, grattugiate il provolone del monaco.
Quando l’acqua bollirà, calate gli gnocchi. Poche decine di secondi saranno sufficienti affinché questi risalgano a galla. Conservate un po’ di acqua di cottura e scolateli. Saltate gli gnocchi nel sugo dei ciliegini, aiutandovi con poca acqua di cottura ed aggiungendo il provolone del monaco. Amalgamate bene.
Disponete gli gnocchi sul vostro piatto di portata, quindi completate con un’ulteriore spolverata di bottarga di tonno e di provolone del monaco. Completate con un ciuffetto di basilico.
Bon Appetìt!