Un bel dì di un passato nemmeno così lontano, si narra che una patata, spuntò prematuramente dalla terra sotto cui era sepolta, mentre tutte le altre sue colleghe vi giacevano guardinghe nell’attesa di essere raccolte non prima di qualche altra settimana di maturazione. La patata in questione era molto curiosa e, sospinta dalla brama di vedere il mondo, decise che, se voleva andare lontano, doveva necessariamente prima conoscere l’orto in cui era cresciuta. Solo così avrebbe potuto capire cosa potesse intendersi per davvero l’espressione “altri mondi” che aveva sentito sotto terra da altre patate più grandi e più istruite di lei. Rotolava sorniona tra i solchi dei campi anche per scrollarsi di dosso quella terra che la impolverava tutta e che le impediva di rotolare più velocemente. Si imbattette inizialmente in delle carote. Anche loro come lei, spuntavano timidamente dal terreno, erano impasticciate di terra umida ed avevano una buccia ruvida, per quanto sfoggiassero un copricapo di un verde brillante che le rendevano decisamente più allegre di quanto potessero apparire delle semplici patate. Salutò educatamente e chiese informazioni. Vi erano per caso altre specie vegetali in quell’orto? Spiegò che era all’inizio di un lungo viaggio e che prima di andare lontano, aveva il desiderio di conoscere anche l’orto in cui era nata, essendo ancora molto giovane e poco esperta. Un gruppetto di carote le dissero che, per quanto piccola e poco esperta, mostrava grande saggezza in quelle parole e si mostrarono entusiaste nel fornirle le informazioni di cui aveva bisogno. Le spiegarono che, proseguendo per quella strada che aveva intrapreso, avrebbe incontrato per primo una vasta coltivazione di pomodori e poi delle distese di melanzane. Sono specie fortunate, aggiunsero, non sono costrette a vivere sotto terra come noi, si godono il sole per tutto il tempo, vedrai che colori. La patata ringraziò e continuò a rotolare tutta eccitata pre-gustando i prossimi incontri che avrebbe fatto. Di lì a poco vide spuntare, scavalcando un dosso della terra, una miriade di piante con dei bellissimi frutti rossi, tondeggianti come biglie. Dovevano essere i pomodori, della cui bontà e della cui succosità aveva sentito spesso parlare dal solito gruppo di patate ben informate. Vi passò vicino, ma non riuscì a proferire parola, intimidita da tanto colore a fronte della sua pallida polpa e della sua buccia indefinitamente scolorita. Pensò, magari che le melanzane potessero essere meno belle e che al loro cospetto non si sarebbe sentita così a disagio. Ed invece, dopo qualche minuto si trovò dinanzi ad una meraviglia ancor più grossa. Erano grosse come clave degli uomini preistorici, turgide e lucenti. Il sole vi rifletteva su quella buccia viola intenso, che pareva un abito da sera. Si sentì stordita, forse poteva dirsi addirittura innamorata. Era tremante e non era sicura di farcela a proseguire il suo viaggio. Aveva due possibilità. O tornarsene mesta da dove era venuta, nel terreno umido e sporco, tanto inospitale quanto triste, insieme a tutte le altre patate, o decidere di proseguire il suo viaggio, decidere di attingere dalla bellezza della diversità delle altre specie vegetali che avrebbe incrociato sul suo cammino, lasciandosene contaminare. Per quanto piccola e sporca, la patata mostrò ancora una volta grande saggezza e rotolò via alla scoperta del mondo. Fu da quel desiderio di conoscenza che in seguito si diffusero, come narra la leggenda, patate viola come melanzane.
Ingredienti per 3 persone:
500 gr di patate viola (circa 400 gr di polpa schiacciate)
200 gr di semola di grano duro rimacinata
Una patata americana
2 carciofi
50 gr di lardo + 2 fettine tagliate sottili
Olio e.v.o. q.b.
Un goccio di latte
Parmigiano q.b.
Sale q.b.
Pepe nero q.b.
Pepe nero in grani q.b.
Cominciate col lessare le patate viola con tutta la buccia. Nel mentre approcciate alla vostra patata americana (dal colore arancio e dalla polpa più dura della normale patata). Sbucciatela, tagliatela a pezzi e mettete a lessare in acqua e sale.
Quindi quando le patate viola saranno cotte, spellatele e schiacciatele con l’apposito utensile. Due volte per conferire maggiore morbidezza. Aggiungete poco alla volta la semola. La quantità indicata negli ingredienti è solo orientativa. La capacità di assorbimento di farina dipenderà sempre dal grado di umidità della patata.
Dovrete fare affidamento sulla vostra percezione. In generale l’impasto dovrà risultare morbido ma non appiccicoso. Continuate ad impastare fino ad ottenere la vostra palla d’impasto della consistenza desiderata.
Prima di passare agli gnocchi veri e propri, verificate che anche la patata americana sia cotta. Frullatela con il vostro minipimer fino ad ottenere una vellutata priva di grumi, aiutandovi con poca acqua di cottura. Insaporite con del pepe macinato ed eventualmente correggete di sale.
Passate alla preparazione degli gnocchi. Staccate un pezzo dal vostro impasto con una spatola, cospargete di semola il vostro piano di lavoro e lavorate facendolo scorrere sotto le mani per ottenere dei filoncini dal diametro regolare.
Quindi staccate con la spatola dei pezzetti di un centimetro e mezzo circa. Ripassateli sotto il palmo della mano sull’apposito utensile. Otterrete degli gnocchi perfettamente rigati. Disponete gli gnocchi su dei vassoi precedentemente spolverati di altra semola, per esser sicuri che non si attacchino.
Mondate i carciofi, privandoli delle foglie e della parte esterna del gambo. Quindi metteteli in acqua e sale e limone per prima a metà, quindi subito dopo tagliateli a listarelle. In una padella, soffriggete in olio e.v.o. uno spicchio d’aglio, quindi mettete a cuocere i carciofi aggiungendo un po’ d’acqua e coprendo con un coperchio. Saranno cotti quando saranno ben morbidi.
Prendete un pezzetto di lardo e ripassatelo al coltello più volte, in modo da ottenere un battuto.
Quindi aggiungetelo ai carciofi a fine cottura, aspettando che si sciolga quasi del tutto. Tritate, nel frattempo, del pepe in grani grossolanamente in un mortaio.
Disponete un paio di fettine di lardo (che avrete fatto tagliare a macchina dal vostro salumiere di fiducia), in una teglia su della carta forno e tenetele in forno già caldo a 200° per pochissimi minuti, fino a quando non si arriccerà (non fatelo sciogliere del tutto). Tagliatele quindi in straccetti più sottili.
Quando bollirà l’acqua, gettate gli gnocchi, aspettate che, nel giro di breve, salgano a galla e scolate. Saltate nella padella con il lardo sciolto ed i carciofi, aggiungendo un goccio di latte ed il parmigiano.
Passate all’impiattamento, disponendo sul fondo del piatto di portata la vellutata di patata americana, quindi sistemate gli gnocchi decorando con gli straccetti di lardo e completando con una spolverata ulteriore di parmigiano e di pepe macinato grosso.
Bon Appetìt!