Volevo presentarvi il prossimo pezzo. È tratto dal mio ultimo album. Sarebbe stato perfetto se cantato con la voce roca di un Tom Waits o con quella solenne di uno Johnny Cash degli ultimi anni di carriera. Ve lo presento, invece, in chiave decisamente rock ‘n roll. È un pezzo che parla di sacrificio, di un sacrificio fatto per amore del prossimo, senza chiedere nulla in cambio, senza aspettarsi di essere ripagati con una ricompensa. È una cosa che dovremmo tenere a mente spesso, anzi ogni giorno della nostra vita. Si intitola “Not even God could save you but yet you chose to save us”. And one, one two three four…
Ingredienti per due persone
Per la marinatura:
2 bicchieri di vino bianco
Spezie varie (alloro, salvia, chiodi di garofano, pepe rosa, pepe nero in grani, cardamomo)
Per la carne:
500 gr di costine di agnello
Olio e.v.o. q.b.
Un bicchiere di vino bianco
Uno spicchio d’aglio
Per lo zabaione:
3 tuorli d’uovo
Sale q.b.
Scotch whisky q.b.
Per le patate:
300 gr di patate a pasta gialla
300 gr di patate viola
2 uova
Parmigiano q.b.
Pecorino q.b.
Sale q.b.
Pepe q.b.
Noce moscata q.b.
Con abbondante anticipo sulla preparazione vera e propria, partite dalla marinatura. La sera prima o quanto meno 3-4 ore prima della sua cottura, in una scodella lasciate marinare nel vino bianco l’agnello aggiungendo delle spezie a vostro piacimento, prediligendo quelle a foglia o in bacche (non utilizzate quelle in polvere cioè).
Partite quindi con la preparazione delle patate duchessa. Basterà lessarle e quindi schiacciarle con l’apposito schiacciapatate. Ripetete quest’ultima operazione due volte, in modo che il composto risulterà meno compatto e più leggero.
Quindi aggiungete per ciascuna scodella, sale, pepe, noce moscata, parmigiano, pecorino e un uovo intero. Sempre tenendo separati i due composti, cominciate ad impastare per renderli perfettamente omogenei. Quindi con l’aiuto di una sac a poche, con beccuccio stellato, date la forma caratteristica alle patate duchessa. Dopo averne fatte di gialle e di viola, ne ho sperimentato anche una versione bicromatica mischiando i due impasti. Anche se alla fine ho preferito impiattare con la versione monocromatica. Riponete in forno a 180° (non ventilato) per circa 25-30 minuti. Gli ultimi 5, azionate la ventilazione.
Passate quindi alla preparazione dello zabaione. Separate tre tuorli dall’albume e riponeteli in un recipiente di metallo, possibilmente tondeggiante. Lo andrete a posizionare a bagno maria su una pentola più grande. E’ importante che l’acqua non sia troppo calda, nella maniera più assoluta mai farla bollire, lo zabaione si trasformerebbe presto in una specie di frittata. Con una frusta elettrica quindi cominciate a montare i tuorli d’uovo aggiungendo un pizzico di sale.
Quando le uova saranno diventate spumose, togliete lo zabaione dal recipiente di metallo e riponetelo in uno freddo di ceramica o di vetro. Una volta freddato, quindi, aggiungete lo scotch whisky. Ne basterà davvero un goccio, alla fine ne ho utilizzato meno della metà di quello che vedete in foto (il resto l’ho tenuto come ammazzacaffè 🙂 ). Girate con una frusta (questa volta a mano) per diluire il whisky nello zabaione. Postilla: la scelta del whisky. Volevo dare un sapore forte alla mia salsa. Ho scelto quindi un single malt molto torbato, con spiccate note di affumicato. Ne è venuta fuori una chicca. 🙂
Passate quindi alla cottura della carne. In una padella, in olio e.v.o., fate imbrunire uno spicchio d’aglio, toglietelo e disponete le costine di agnello in maniera ordinata. Lasciate rosolare per un paio di minuti per lato, quindi aggiungete un bicchiere di vino bianco. Lasciate sfumare del tutto, fate rosolare bene l’agnello da entrambi i lati, assicurandovi che sia cotto alla perfezione, quindi, infine, salate.
Passate, poi, all’impiattamento. Disponete sul vostro piatto di portata le costine in verticale per dare un tocco più scenografico, quindi completate con delle gocce di zabaione e le patate duchessa a decorazione.
Bon Appetìt!