Lo gnocco è una categoria di pensiero. La “gnoccosità” o “gnocchezza”, che dir si voglia (tanto sono inventati entrambi), descrive la bellezza, quella femminile, ma anche quella maschile. Eppure ciò che rende uno gnocco morfologicamente tale è una forma tondeggiante ed una spinta morbidezza. Canoni che, trasferiti alla beltà umana, rispecchiano forse i gusti di un secolo fa (facciamo due terzi di secolo), laddove, dagli anni 70 in poi, i topos sono migrati verso forme più definite, meno procaci, più magre e più toniche. Eppure lo gnocco ha resistito a questa mutazione del gusto e, tutt’oggi, è sinonimo di bello, attraversando epoche e cambiamenti sociali. Va da sé, che siffatte condizioni, sono il presupposto per divenire, come si diceva all’inizio, una categoria di pensiero, molto più di addominali scolpiti o labbra a gommone, che inevitabilmente rientrano nell’ambito delle volubili mode passeggere. Tutto questo per dire che ogni volta che li mangerete, che sia nella veste grafica proposta o in altra alternativa, vi sarete riempiti lo stomaco di pura bellezza.
Ingredienti per 2/3 persone:
250 gr di patate
130 gr di semola rimacinata di grano duro
250 gr di zucca
7/8 filetti di acciuga
Una decina di olive verdi schiacciate (non condite)
Semi di finocchio q.b.
Bottarga di tonno q.b.
Olio e.v.o. q.b.
Due spicchi d’aglio
Sale q.b.
Per prima cosa lessate le patate con tutta la buccia (lavatele bene). Una volta cotte, togliete la buccia e schiacciatele con l’apposito utensile (un paio di volte). Fate freddare. Quindi aggiungete poco alla volta la semola rimacinata e cominciate a impastare.
Trasferite l’impasto su di un piano di lavoro per poter impastare meglio e continuate a inglobare piccole quantità di semola di volta in volta. L’impasto dovrà risultare malleabile, ma sodo. La quantità di semola indicata è puramente indicativa, in quanto essa dipenderà dal grado di umidità delle patate.
Staccate dei pezzi dalla vostra palla d’impasto e formatene dei filoncini, ripassandoli tra le mani, aiutandovi con della semola per lavorarli meglio. Staccate quindi dei pezzi da un cm e mezzo circa con un coltello a lama liscia o una spatola.
Ripassate gli gnocchi sull’apposito strumento (vedi foto), facendoli passare sotto il palmo della mano, per conferirgli la caratteristica rigatura.
A questo punto preparate il sugo. Tagliate a cubetti la zucca, quindi in una padella soffriggete uno spicchio d’aglio. Toglietelo quando si sarà imbiondito ed aggiungete la zucca. Salate. Fatela andare per pochi minuti fino a quando non si farà schiacciare con facilità (copritela con un coperchio durante la cottura in modo da non farle perdere tutta l’acqua che rilascerà).
Frullate la zucca con il vostro fido minipimer fino ad ottenere una crema fluida e perfettamente liscia.
Snocciolate le olive e tagliatele a pezzetti molto piccoli (ho utilizzato le olive che normalmente vengono schiacciate e condite con olio, aglio e peperoncino, al naturale però).
In padella, in olio e.v.o. (non lesinate), fate soffriggere un altro spicchio d’aglio, rimuovetelo come sempre, quindi fatevi sciogliere 4/5 filetti di acciuga. Quindi aggiungete le olive sminuzzate e fate insaporire per pochi secondi.
Aggiungete quindi la crema di zucca e il finocchietto (semi di finocchio). Buttate gli gnocchi nell’acqua che bolle e scolateli non appena saliranno a galla. Saltateli, quindi, nel sugo che avete preparato, aggiungendo un abbondante spolverata di bottarga di tonno ed un altro paio di filetti di acciuga.
Impiattate, completando con un ulteriore spolverata di bottarga, qualche seme di finocchio ed una rosellina di acciuga a decorazione.
Bon Appetìt!