Una cornucopia di sapori, nel disegno divino, non poteva essere destinato ad altro. Non si spiegherebbe quella testa buffa a “cuoppo” pronta ad accogliere qualsiasi tipo di delizia. In un ipotetico paradiso per cefalopodi, il calamaro rappresenterebbe la trinità: fritto, affogato e, naturalmente, imbottito.
Ingredienti per due persone
Un calamaro da 300 gr circa
Un fascio di friarielli
4 noci
2 fettine di provola
50 gr di mollica di pane raffermo
Latte q.b.
Un uovo
Sale q.b.
Pepe q.b.
Noce moscata q.b.
Olio e.v.o. q.b.
Uno spicchio d’aglio
70 gr di farina di mais per polenta
Curcuma q.b.
Una noce di burro
Peperoncino in polvere q.b.
Cominciate col pulire e lavare i friarielli. Tenete solo le foglie e le infiorescenze ed eliminate gli steli. Fate soffriggere in una pentola alta, in olio e.v.o., uno spicchio d’aglio che toglierete quando si sarà imbiondito. Quindi, dopo averli strizzati per eliminare l’acqua in eccesso, stufate i friarielli coprendo la pentola con un coperchio. Girate spesso per evitare che si attacchino. Regolate di sale.
Mettete, nel frattempo, a mollo la mollica di pane nel latte a attendete che ne assorba buona parte (lasciatela a bagno almeno una ventina di minuti). Tagliate quindi la provola a dadini.
Nel frattempo i friarielli saranno cotti. Tirateli via dal fuoco e sminuzzateli con un coltello da cucina.
Sgusciate e tritate grossolanamente le noci e sbattete un uovo con sale, pepe e noce moscata.
Affrontate, ora, con coraggio il vostro calamaro. Se non l’avesse già pulito il vostro pescivendolo per voi, eliminate le viscere della testa, l’osso, la bocca e la parte cartilaginea al di sopra dei tentacoli. Cuocete quest’ultimi in padella con un filo d’olio. Quindi tagliateli a pezzetti.
Siete, a questo punto, pronti per assemblare il ripieno. A fuoco basso, mescolate per bene il pane (che avrete strizzato), i friarielli e l’uovo, mescolando con una cucchiaia di legno ed ottenendo un composto omogeneo. In un secondo momento quindi aggiungete i tentacoli a pezzetti e le noci. A fuoco spento la provola (non vi conviene farla filare ora). Amalgamate bene ed aggiustate eventualmente di sale.
Prendete quindi il calamaro, stringetelo dalla punta della testa per far uscire, eventualmente, l’aria e, con l’aiuto di un cucchiaino, imbottite il calamaro. Spingete ogni cucchiaino di imbottitura più a fondo che potete (se ne avete uno con il manico lungo sarebbe perfetto) in modo che il calamaro risulti, alla fine, gonfio e turgido. Prendete quindi qualche stuzzicadenti e chiudete ermeticamente la testa del calamaro in modo che l’imbottitura non fuoriesca durante la cottura. In una terrina, bagnatelo con olio e.v.o. ed infornate per 25 minuti a 180° (forno non ventilato).
5 minuti prima che termini la cottura del calamaro, preparate la polenta. In 30 cl di acqua, che porterete rapidamente ad ebollizione, versate la farina di mais e fate assorbire l’acqua. Salate. Non dimenticate di togliere il calamaro dal forno, mi raccomando. Poco prima che termini la cottura della polenta, aggiungetevi la curcuma fino ad ottenere un bel colore giallo intenso.
Tenetela calda e non lasciate che si solidifichi. Eventualmente ravvivatela, prima di impiattare, con un pochino d’acqua. Togliete quindi gli stuzzicadenti dal calamaro e tagliatelo delicatamente con un coltello affilato (meglio se a seghetto) per non far uscire l’imbottitura dalla fetta di calamaro.
Impiattate creando un ovale di polenta, sporcandolo con il peperoncino in polvere ed adagiandovi sopra le fettine di calamaro.
Bon Appetìt!